I colori della ceramica umbra

By Admin

Posted in , , , | Tags :

La ceramica appartiene alla tradizione storico-artistica dell’Umbria. Fin dall’antichità abbelliva le case e rappresentava un’espressione di distinzione sociale in base alla ricercatezza e alla ricchezza del decoro o alla semplicità e all’essenzialità presso le classi meno abbienti. Ad ogni località umbra corrispondevano, e corrispondono ancora oggi, un decoro e dei colori peculiari.

1° giorno

Tocca con mano il piacere della creazione! Con l’aiuto dei maestri ceramisti potrai realizzare la tua opera d’arte: un pezzo unico di inestimabile valore! Al termine della lezione non mancare la visita al Museo Regionale della Ceramica dove potrai ammirare le peculiarità delle forme e dei colori distintivi di Deruta.

A pochi chilometri dalla piccola cittadina si trova un vero gioiello, il Santuario della Madonna dei Bagni: le pareti della struttura seicentesca del santuario sono ricoperte da maioliche multicolore della vicina Deruta.

2° giorno

Gubbio si estende in verticale accolta sul declivio del Monte Ingino. Visitarla a piedi è un’occasione per scoprire scorci suggestivi ed indugiare nelle tante botteghe che oltre alla ceramica espongono oggetti in ferro battuto, l’altra lavorazione tipica della località. Nella suggestiva Piazza Grande troneggia il Palazzo dei Consoli al cui interno è presente un’esposizione dedicata alla maiolica prodotta tra il XIV ed XX secolo. Nella Torre di Porta Romana è ospitato il Museo della Maiolica a Lustro con un vasto assortimento di produzioni di artisti eugubini ed italiani. A Gubbio fu attivo Mastro Giorgio, un grande artista rinascimentale a cui si deve l’invenzione del ‘lustro’ una tecnica che combina alla ceramica l’uso di metalli preziosi così da creare particolari iridescenze. Opere di Mastro Giorgio sono visibili anche nella vicina Gualdo Tadino nella Rocca Flea al cui interno è presente una sezione dedicata ai manufatti risalenti al XV secolo ed un’ampia raccolta di opere a lustro oro e rubino prodotte tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, che mettono in piena evidenza la grande fioritura di questa importante manifattura artistica nella città, con particolare riguardo ai suoi artisti locali.

3° giorno

Ad Orvieto è sicuramente il Duomo che per primo rapisce l’attenzione ma concediti una passeggiata per le vie del centro storico dove trovi la maggior parte delle botteghe e negozi di ceramica: i colori e i decori della ceramica orvietana hanno radici lontane. Al periodo etrusco risale tutta la produzione dei “buccheri”, ceramica a figure rosse e nere. In età medievale un nuovo ed importante slancio creativo dà avvio alla realizzazione della tipica maiolica in bruno manganese e verde e nel Quattrocento i maestri ceramisti orvietani introducono nuovi colori (giallo e blu di cobalto), nuove tecniche di decorazione e aggiornano gli stili ed il disegno. Una visita al Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali potrà aiutarti a decidere quale stile e storia scegliere per il tuo souvenir. Il grande forno all’interno, l’unico del Quattrocento esistente in Italia, dava forma ad una ricca e articolata serie di manufatti ceramici che potrai ancora vedere in giro per Orvieto. Prima di lasciare la città non perdere l’occasione di fare un viaggio nel passato nel percorso sotterraneo di ‘Orvieto Underground’, in cui dai ritrovamenti di epoca medievale estratti dai “butti” delle cucine dei palazzi e delle case, si è potuti risalire agli utensili ceramici e agli ornamenti in voga nelle varie epoche.

Condividi con gli amici

btt